Il Capitolo del Duomo era un'istituzione prettamente ecclesiastica, ma di fatto affiancò spesso l'operato dei principi vescovi condizionando a volte il potere. Poichè appunto il Capitolo aveva una grande importanza politica, l'imperatore Federico III ed il duca d'Austria Sigismondo chiesero ed ottennero da papa Sisto IV, motivando la loro richiesta col timore di sedizioni, che questi stabilisse, con costituzione del 20.4.1474, che almeno due terzi dei Canonici di Trento fossero sudditi degli imperatori romani in Germania o dei duchi d'Austria, o familiari degli stessi. Tale orientamento fu ribadito da papa Clemente VII che il 16.9.1532 dispose che almeno due terzi dei canonici dovessero essere di entrambi i genitori tedeschi e di lingua tedesca e che il decano dovesse essere tedesco. Tutto ciò perchè Trento era considerata come la porta d'ingresso dei domini austriaci, e pertanto era essenziale controllarne la politica, attraverso un'istituzione così importante come il capitolo.

L'ingente patrimonio del capitolo era ben distinto da quello del principe vescovo ed il Decano provvedeva all'amministrazione di tali beni, finchè non vennero divisi in prebende individuali.

Il fondo contiene documenti in originale e copia, raccolti in ordine cronologico e riguardanti le molteplici attività del capitolo in campo ecclesiastico, politico e patrimoniale.