Italien, Autonome Provinz Trient
  Staatsarchiv Trient
5.2.1 Bestände: Gesamtübersicht der Bestände - Bestände :
A. Archivio del principato vescovile di Trento (1027-1803)

L'archivio del principato vescovile copre un arco temporale di quasi otto secoli, dal 1027, anno in cui l'imperatore Corrado II riconfermava al vescovo di Trento Udalrico II la contea, poi principato di Trento, al 1803, data della definitiva secolarizzazione. Tale documentazione, riorganizzata più volte nel corso dei secoli, nel 1803 venne trasferita in Austria, e divisa tra Vienna ed Innsbruck. Nel 1806, per le clausole della pace di Presburgo, venne assegnata al governo bavarese la parte di archivio che si trovava ad Innsbruck e portata a Monaco. Essa tornò poi ad Innsbruck dopo la Restaurazione, quando il Trentino divenne una parte della provincia del Tirolo, con capoluogo Innsbruck. L'archivio del principato vescovile tornò infine a Trento solo nel 1919, in applicazione dell'art. 93 del Trattato di pace di Saint Germain, che prevedeva appunto la restituzione all'Italia di atti e documenti trentini, e la loro conservazione nel luogo di origine. La documentazione conservata riflette l'attività del principato vescovile e pertanto comprende:

  1. Rapporti del principe vescovo con l'autorità imperiale e attività come membro della Dieta imperiale.
  2. Partecipazione alle imprese militari dell'Impero.
  3. Rapporti con l'"avvocato della chiesa", carica ricoperta prima dai conti del Tirolo e poi da 1363, in seguito alla cessione dei possessi tirolesi da parte di Margherita, madre di Mainardo III ai Duchi d'Austria, da questi ultimi.
  4. Amministrazione ed esercizio della giurisdizione penale e civile, tramite funzionari o feudatari, nei territori posti sotto il diretto controllo del principe vescovo.
  5. Amministrazione delle parrocchie della diocesi di Trento e rapporti con la Chiesa di Roma ed i vari ordini religiosi aventi sede nel territorio del principato.
  6. Rapporti con gli Stati confinanti.

L'archivio del principato vescovile è stato organizzato nel corso del tempo in varie serie: la sezione latina e la sezione tedesca formate dai documenti delle due cancellerie del principato, una per la lingua latina ed una per la lingua tedesca; sono le sezioni che concervano i documenti più antichi, già dal sec. XIII raccolti in capsae e divisi per materie:

  • I Libri feudali, iniziati dal Clesio con il suo Codice Clesiano in 12 volumi, quando, riottenuti i documenti trentini portati in Austria, fece trascrivere su questi volumi tutti i documenti più importanti che riguardavano i feudi. Tale consuetudine fu poi proseguita dai suoi successori fino al 1803.
  • Gli Atti trentini, serie costituita dai documenti finiti ad Innsbruck, e colà denominata in questo modo ed inventariata nel 1912 da Otto Stolz.
  • I Libri copiali, che sono volumi miscellanei di atti della Cancelleria principesca, costituiti da minute di provvedimenti adottati e da documenti in originale, riferentesi alla normale attività aministrativa del territorio.
  • I Libri dietali, che contengono le istruzioni ai delegati vescovili e le loro relazioni sugli affari trattati nelle Diete provinciali e nei Congressi.
  • Gli Atti dei confini, che raccolgono documenti, in originale e copia, attinenti la determinazione dei confini e le eventuali controversie sorte in merito tra il principe vescovo e gli stati limitrofi.
  • A queste serie vanno poi aggiunti i Codici, serie costituita dopo il 1803 con volumi estratti dalle altre sezioni, e la Corrispondenza Clesiana e la Corrispondenza Madruzziana, che raccolgono rispettivamente la corrispondenza ricevuta e spedita dal Cardinale Bernardo Clesio e dal Cardinale Cristoforo Madruzzo, nonchè dai suoi successori Lodovico e Carlo Madruzzo.

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