Italia, Regione Lombardia
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1.3 Competenza e organizzazione: Competenza storica - breve storia dell'archivio

Variata nei secoli, il materiale qui raccolto lo testimonia. La documentazione del periodo longobardo supera i confini dell' attuale Lombardia. Per l'età comunale (secoli XI-XIV in.) la documentazione spazia fin dove si estendono i possedimenti monastici e, quindi, anche in questo caso, i confini lombardi vengono valicati. In età visconteo-sforzesca (1372-1535) i rapporti della corte di Milano si fanno prevalentemente europei. Durante la dominazione spagnola (1535-1700) si continuano i rapporti al di là delle Alpi. Nell'età di Maria Teresa fino alla Cisalpina (1749-1797) continua il rapporto con gli stati europei. Nel periodo napoleonico (1797-1814) Milano è capitale di regno e ha relazioni con il resto d'Europa. Con la Restaurazione, fino all'Unità d'Italia (1814-1860), i rapporti sono prevalentemente con la corte di Vienna. Dal 1860 al 1943 la documentazione diventa sempre più ristretta all'ambito lombardo per poi limitarsi quasi esclusivamente alla provincia di Milano, a mano a mano che si costituiscono Archivi di Stato a Bergamo, Como, Cremona, Pavia, Sondrio, Varese.

L'Archivio di Stato di Milano trae origine dall'Archivio Governativo di Milano istituito, auspice il principe Kaunitz, nel 1781. Dal 1860 l'Archivio, disperso in vari punti di Milano, si trasferisce gradualmente nel Palazzo del Senato, così denominato perchè ivi teneva le sue riunioni il Senato del Regno italico napoleonico. L'edificio, iniziato nel 1609 e destinato ad essere sede del Collegio Elvetico, rimane tale fino alle soppressioni di Giuseppe II nel 1785. Parte del materiale andò distrutto durante il bombardamento del 13 agosto 1943. Tra il materiale distrutto il danno maggiore fu riportato dalla documentazione prodotta dagli uffici giudiziari (secc. XV-XIX) e da quella prodotta dagli uffici finanziari (secc. XVIII-XIX).

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